Tu… nelle tue Mani…hai la forza di salvare la Vita.
Si sono concluse con molta soddisfazione per l’obbiettivo di formazione raggiunto, le due giornate formative del 12 e 13 aprile, organizzate dal Distaccamento P.I.V.E.C. Gruppo di Protezione Civile di Castel di Sangro e l’Istituto di Istruzione Superiore “Arrigo Serpieri” di Castel di Sangro volte a trattare il tema del Primo Soccorso e uso del Defibrillatore. A prendere parte all’iniziativa sono stati come attori principali gli studenti che sono riusciti a coinvolgere il personale docente ed ATA.
I partecipanti, ricchi di motivazione ed interesse, supportati dall’istruttore EFR il quale si è avvalso della fattiva collaborazione dei volontari P.I.V.E.C. di Castel di Sangro aventi la qualifica di ’’Esecutore BLSD’’, conseguita nell’ambito dei corsi promossi ai propri volontari aspiranti e conforme alle linee guida ILCOR, hanno trattato l’argomento da un punto di vista teorico e pratico.
Obiettivo principale è stato quello di dare nozioni basilari di primo soccorso e successivamente come impiegare il defibrillatore (DAE), ma soprattutto avvicinare gli interessati a questa realtà che giornalmente può tornare utile nell’ambito della vita quotidiana e delle numerose attività e discipline sportive che essi praticano.
Allo stesso tempo, partire con l’istruzione dei giovani in particolare nelle scuole, a riguardo delle tecniche di primo soccorso è fondamentale per ridurre e soprattutto saper mettere in campo semplici manovre che concorrono a salvare la vita di una persona.
La prima giornata ha trattato in maniera globale l’aspetto informativo teorico con la proiezione di video e slide atte a far apprendere ai presenti quelle nozioni che successivamente vengono messe in pratica.
Nello specifico imparare a riconoscere le situazioni di pericolo, le circostanze che richiedono l’intervento di un soccorritore: dalla valutazione della scena, alla chiamata dei soccorsi, al prestare soccorso al paziente che versa in uno stato di incoscienza tramite l’esecuzione della RCP (respirazione cardio polmonare), l’impiego e l’utilizzo del DAE (defibrillatore automatico esterno) per concludersi con l’arrivo degli operatori sanitari (112 numero unico per le emergenze con cui da oggi, attivo anche nella nostra regione, è possibile allertare oltre l’assistenza sanitaria, anche i corpi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera e vigili del fuoco).
Questa sequenza appena citata, va a formare “la catena della sopravvivenza”, un processo progettato per guidare e ottimizzare l’intervento in situazioni di criticità dove un soccorritore laico attraverso la propria azione mette in campo la capacità di salvare una vita.
La seconda giornata, è stata incentrata esclusivamente alle buone pratiche di primo soccorso, tutte quelle azioni tempestive intese ad aiutare le persone che si trovano in situazioni di difficoltà o di pericolo per la propria salute nell’attesa che arrivano i soccorsi da parte del personale sanitario: riconoscimento dei segnali e sintomi in un paziente cosciente, manovre del massaggio cardiaco RCP, funzionamento e utilizzo di un defibrillatore, disostruzione delle vie aeree, primo soccorso nei traumi, sia negli adulti che nei bambini o neonati, saper distinguere per età un neonato/lattante – bambino – adulto.
Sono seguite le prove pratiche sui manichini dove tutti i partecipanti, con attenzione hanno messo in pratica ciò che gli è stato spiegato. Numerose sono state le domande a riguardo, dove soprattutto gli alunni si sono dimostrati interessati e parte attiva dell’attività promossa.
A tutti è stato distribuito del materiale informativo, dove hanno avuto la possibilità di seguire l’intero percorso attraverso le nozioni raccolte in un pieghevole, in maniera riassuntiva e utilizzando un linguaggio semplice e comprensivo per l’argomento trattato.
Imparare a riconoscere le situazioni di emergenza e/o di pericolo, saper effettuare la semplice chiamata di soccorso al numero 112 , assistere una persona in difficoltà in attesa che arrivino i soccorsi, è di fondamentale importanza per evitare che la situazione degeneri.
Sono semplici norme di salva vita che per una cittadinanza attiva è sensibile al prossimo, attraverso la formazione e l’istruzione data ai giovani, forza trainante di questo attuale modello di vita, riesce a sviluppare una cultura del primo soccorso per renderli consapevoli che le proprie capacità e i propri comportamenti possono fare la differenza ed essere fieri di quanto appreso e che il tempo dedicato è stato impiegato al meglio.